Sono dedicati "agli operatori pastorali uccisi in odio alla fede e ai sacerdoti che operano in condizioni precarie e di estrema povertà" l'albero di Natale e del presepe accesi e benedetti ieri nella piazza inferiore della Basilica di San Francesco d'Assisi. Il Bambinello è stato deposto su 445 bossoli, proprio per ricordare il numero di uomini e donne uccisi per motivi religiosi dal 2000 ad oggi (secondo i dati dell'Agenzia Fides). L'albero di 15 metri, offerto dalla Regione Liguria che quest'anno ha donato l'olio per l'accensione della lampada di San Francesco, proviene dalle foreste del parco naturale regionale dell'Aveto. Durante la cerimonia di accensione e benedizione, aperta dal custode del Sacro convento di Assisi padre Mauro Gambetti, sono stati consegnati doni alle famiglie più bisognose. Tra i presenti all'evento natalizio il prete di "periferia", don Silvano Rughi, e la sorella di padre Paolo Dall'Oglio, Cecilia Dall'Oglio. Hanno partecipato all'evento anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l'Assessore alla Cultura della Regione Liguria, Ilaria Cavo. "Il presepe ci dice che ogni notte buia dell'uomo, la solitudine o la disperazione, la crisi o le difficoltà, la povertà o l'indigenza può essere illuminata e abitata dalla luce della pace", ha detto il direttore della Sala stampa del Sacro convento di Assisi, padre Enzo Fortunato. "La stella cometa che ha guidato i Re Magi - ha aggiunto - può rappresentare per ogni uomo smarrito una bussola, una stella polare per riprendere il cammino di oggi".