Ceri di Gubbio; corsa da “manuale” e piazza gremita.

Torna la tradizionale corsa dei ceri di Gubbio una autentica festa popolare che dal 1160 celebra il patrono della città, Sant’Ubaldo e ricorda il pellegrinaggio sul monte Ingino. Anche quest’anno i ceri sono stati bagnati dalla pioggia; ma l’acqua e le temperature autunnali  non hanno comunque diminuito l’entusiasmo della piazza gremita dagli abitati della città ma anche da numerosi turisti italiani e stranieri, i ceri sono divenuti infatti simbolo della regione umbria nelle campagne promozionali turistiche all’estero. Dopo la caduta di uno dei  ceri lo scorso anno, fortunatamente senza conseguenze, quest’anno è stato messo a punto un nuovo piano per la sicurezza con punte d’acciaio sopra il muretto di Piazza Grande  e il cancello che ha chiuso il sottopasso. Ma la corsa questa volta senza alcun intoppo, è stata da manuale,  guidata dal primo capitano Francesco Rossi assistito dal secondo Mauro Guardabassi  con i capodieci Fabrizio Martini, Giorgio Angeloni e Giovanni Vantaggi, che hanno condotto la scalata all’insegna dell’equilibrio e della perfezione tecnica; dopo un’alzata impeccabile i ceri sono rimasti sempre in verticale compiendo perfettamente ogni curva, le  cosiddette “birate, e terminando   il percorso  in poco più di nove minuti. Emozionato anche  il vescovo della diocesi di Gubbio Monsignor Luciano Paolucci Bedini che per la prima volta ha partecipato alla festa.

  • banner dx
  • banner dx
  • banner dx
  • banner dx
  • banner dx
Canale 12
  • banner dx
  • banner dx
  • banner dx
  • banner dx
  • banner dx