per la vita dei cittadini in Fase 2. E saranno indispensabili per evitare - questo da ieri è di fatto ufficiale - i lockdown di ritorno, dopo la partenza della Fase 2.
Ecco quali saranno infatti le tre regole stabilite in queste ore a livello nazionale per far tornare zone d'Italia al lockdown: 1. nuovo picco dei contagi, 2.mancanza di sufficienti posti letto nei reparti Covid degli ospedali o nelle terapie intensive, e mancanza di dispositivi di protezione come le mascherine.
L'Umbria, come detto, si è attrezzata: per evitare picchi ecco tutto il lavoro che è stato fatto per mettere medici e personale sul territorio a guardia del virus e l'uso dei quick test per bloccare le situazioni anche solo sospette, a questo si aggiunga che i termoscanner per verificare la temperatura corporea avranno un ruolo non soltanto nelle fabbriche ma anche in tutto il territorio.
Sui posti letti anti-Covid la battaglia è stata dura ma i risultati importanti: al momento le terapie intensive ospitano 20 malati Covid e ci sono 150 posti disponibili, anche i reparti sono ben attrezzati. Ma qui l'arrivo dell'ospedale smontabile (30 posti in intensiva e altri dedicati) dovrebbe permettere di superare qualunque problema.
Terzo e ultimo requisito: le mascherine. Abbiamo dato conto del protocollo di intesa tra Regione e Università che permetterà a piccole aziende umbre riconvertite di aderire, sotto la guida dell'Ateneo, a un progetto che prevede la produzione a pieno ritmo, da fine aprile, di 300 mila mascherine al giorno.
L'Umbria come si vede ha combattuto bene la fase calda della crisi e si sta attrezzando nel modo giusto per la delicatissima fase 2.