Quadro assolutamente sotto controllo nella provincia di Perugia sul fronte droga. Lo ha dichiarato il questore del capoluogo, Francesco Messina, sottolineando che sono stati messi a punto tutti i sistemi di contrasto necessari, ed è stato individuato dalle forze dell’ordine il quadro della situazione nella sua globalità, sia per la qualificazione sia per la qualificazione delle variabili.
Il questore ha voluto fare questa premessa per rassicurare la cittadinanza, anche dopo l’arrivo in Questura della raccolta di 1400 firme da parte del comitato “Progetto Fontivegge” per la richiesta di costituzione di un presidio fisso della polizia alla stazione, e lanciare un’immagine nuova di Perugia: “Non possiamo più considerare – ha detto – la realtà locale come una realtà emergenziale e fuori controllo e non c’è a Perugia il rischio di sottovalutazione del pericolo”. Le ultime operazioni condotte con il nuovo metodo operativo adottato dalla questura di Perugia hanno portato già a 11 arresti effettuati a Fontivegge, tutte operazioni che vanno di pari passo con il progetto di riqualificazione della zona.
Le ultime operazioni in ordine di tempo hanno portato a 5 arresti, già tutti convalidati tra mercoledì e giovedì scorso e un ultimo ieri, di altrettanti giovani, tutti di origine nigeriana, che spacciavano marijuana ed eroina con prezzi molto convenienti, nell’intento di fidelizzare i clienti. Gli uomini guidati da Marco Chiacchiera hanno agito in vari step: in una prima fase hanno individuato in una zona, sotto la ciminiera dell’ex poligrafico in piazza del Bacio, e a volte nel parco della Verbanella, le due aree principali dove avvenivano gli scambi, successivamente hanno ricostruito lo schema misto dell’attività di spaccio, che era frutto anche di contatti precedenti che poi sono stati ricostruiti. Questi nuovi spacciatori – ha sottolineato Chiacchiera in conferenza stampa – si sono in realtà dimostrati anche molto sprovveduti perché – come è emerso dagli interrogatori degli assuntori – la merce venduta era anche di scarsa qualità. Uno degli arrestati era già in fuga e arrivato in Puglia: è stato raggiunto dal fermo emanato dal pubblico ministero a Taranto.