Fase 2, imprese umbre: la Regione pronta ad una ripartenza anticipata
Si sta definendo un passaggio molto delicato della fase 2. Sono in corso in queste ore i contatti che permetteranno di definire progetti e strategie per una ripartenza delle imprese di settori al momento non considerati essenziali, sulla base di protocolli di sicurezza che garantiscano i lavoratori. Il perimetro delle misure di sicurezza è chiaro: si tratta di garantire i cosiddetti dpi, mascherine, guanti e materiale di questo genere, quindi è necessario che in fabbrica ci sia la possibilità di mantenere il distanziamento sociale (un metro e mezzo) e comunque ci sia una supervisione delle misure di sicurezza fatta insieme con il sindacato stesso.
In Umbria la partita è enorme. Due eccellenze regionali, due filiere fondamentali, come il tessile e in particolare il distretto del chachemire, e l'automotive, bastano per dire che tipo di emergenza è in atto sul fronte del lavoro e della produzione.
La partita è così delicata che è la presidente Tesei a condurre personalmente i contatti. Si tratta di stabilire i criteri da considerare sufficienti per una ripartenza anticipata rispetto al 3 maggio prossimo. Non si possono far sconti sul diritto alla salute, ma è certo possibile trovare una via per tenere insieme le ragioni della salute e dell'economia. La posta in gioco, come si diceva ieri, è alta. Si tratta di aziende che hanno competitor internazionali molto forti o di aziende che hanno addirittura un solo grande cliente estero, come nell'automotive.
Permettere di ripartire in sicurezza prima possibile - quindi si immagina già entro la prossima settimana - gli impianti produttivi che garantiscono sicurezza, diventa fondamentale per la fase 2 e per il futuro dell'Umbria.