Aggressione alla criminalità organizzata, attraverso sequestri e confische di beni per un valore di quasi tre milioni di euro. E’ il risultato di due distinte operazioni condotte dalla Guardia di finanza di Perugia, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia della procura della repubblica di Perugia e con il supporto degli specialisti del nucleo di polizia tributaria, guidati dal nuovo comandante tenente colonnello Selvaggio Sarri.
Entrambe le attività si inseriscono – è stato specificato questa mattina in conferenza stampa presso il comando provinciale in via Palermo dal Procuratore Luigi de Ficchy, in un contesto molto più ampio di contrasto alle infiltrazioni mafiose di origine finanziaria e patrimoniale da parte della criminalità organizzata dalla quale l’Umbria – ha detto – non è immune. L’operazione eclissi, al termine di una complessa ed articolata attività di indagine ha portato all’esecuzione di un sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca ai sensi dell’articolo 12 sexies del 92, emesso dal gip del tribunale di Perugia nei confronti di un calabrese, indagato per associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e riciclaggio dei proventi illeciti, operante sia in Umbria sia in tutto il territorio nazionale.
Il patrimonio sequestrato riguarda una villa, un alloggio, un terreno su cui è in corso la costruzione di un residence, 14 automezzi, disponibilità bancarie per un valore complessivo stimato in circa 2 milioni di euro. Analoga l’indagine, denominata clearing, che ha permesso di individuare un cospicuo patrimonio, frutto del reimpiego di capitali illeciti, provenienti dall’attività criminale di due pluripregiudicati calabresi, già condannati nel 2009 per vicende legate al traffico di stupefacenti. I provvedimenti di sequestro, eseguiti in periodi diversi, maggio 2016 e marzo scorso, hanno riguardato una villetta, due appartamenti, due terreni, ubicati nelle provincie di Perugia e Crotone, 6 autovetture, un motociclo, disponibilità bancarie e quote societarie per un valore complessivo di circa 850 mila euro. i beni sono stati rimessi nella disponibilità dell’agenzia nazionale in attesa della definitiva confisca.
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