Il sindaco di Gualdo Massimiliano Presciutti ha revocato l'ordinanza con cui vietava l'ingresso nel territorio comunale di Gualdo dei cittadini eugubini prevedendo altresi il divieto per quelli di Gualdo di entrare nel comune di Gubbio, dopo il caso degli assembramenti che si sono verificati nel pomeriggio di venerdi scorso in occasione della Festa dei Ceri nelle vie del centro della città eugubina.Lo stop al provvedimento è arrivato dalla Prefettura intervenuta a far presente che "ai sensi dell’art. 3, comma 2, del Decreto Legge 25 marzo 2020, n. 19, recante ‘Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19’, i sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali“. Lo stesso Presciutti ha inviato una lettera al sindaco di Gubbio Stirati che nella giornata di ieri in conferenza stampa aveva espresso stupore per il prpvvedimento del collega. Il sindaco gualdese nella missiva richiama lo spirito unitario con cui si dovrà affrontare l'emergenza per i fatti di venerdì ribadendo il rapporto "di forte collaborazione istituzionale che mi ha sempre guidato" Ciò impone altresì - scrive Presciutti - che chi di dovere prenda al più presto tutti i provvedimenti necessari anche quelli più duri ed impopolari per tutelare la salute dei cittadini. Spero vivamente - aggiunge il sindaco di Gualdo - rivolto anche al Vescovo di Gubbio Luciano Paolucci Bedini- vogliate apprezzare questa mia scelta, non vi nego sofferta, tesa non a fare marcia indietro sulla tutela della salute, ma anzi a rilanciare con ancora più forza e decisione quello spirito unitario che dovrà contraddistinguere il nostro lavoro da qui in avanti. I nostri rapporti personali e quelli fra le nostre comunità non solo sono saldi, ma sono sempre stati improntati ad un grande spirito di cooperazione“.“Oggi abbiamo tutti - scrive ancora Presciutti - un nuovo grande fardello da portare sulle spalle, – perché ciò che è accaduto rischia seriamente di diventare una potenziale ‘bomba sanitaria‘ ed allora spetta a noi con grande coraggio ed altrettanta fermezza affrontarlo insieme, mettendo in campo tutto ciò che è necessario per tutelare la salute di tutti”.