800 anni proprio oggi da quando un gruppo di donne perugine decise di ritirarsi in contemplazione e il conte Glotto Monaldo il 31 luglio del 1218 donò loro un pezzo di terreno per costruirvi una casa. E’ il primo insediamento di quelle che diventeranno le clarisse di monte luce quando nel 1229 furono affiliate al movimento . La chiesa fu consacrata a Santa Maria Assunta a conclusione fatti fare dal Cardinale Ugolino di Anagni insieme all'annesso monastero che cessò la sua funzione nel 1910 anno in cui iniziarono i lavori per la realizzazione dell'ospedale civile, l'ex policlinico di Perugia. Le clarisse furono allora trasferite a Sant'Erminio. L’associazione culturale di quartiere “Il bosco di Monteluce” in questa ricorrenza ha preparato, per l’autunno, una serie di iniziative; un ciclo di conferenze sulle famiglie perugine di provenienza delle monache e sui documenti fondativi del monastero a cura di Attilio Bartoli Langeli; quattro mostre, tra le quali una sui capolavori di Monteluce e una serie di visite guidate alle opere d’arte originali presso la galleria nazionale dell’umbria e ai musei vaticani. “Il monastero di Monteluce e poi di Sant’Erminio, è strettamente legato alla città di Perugia-ha detto Massimo Duranti presidente dell’associazione “Il bosco sacro di Monteluce”- perché accoglieva le figlie delle più eminenti famiglie perugine, quelle che non erano destinate al matrimonio. Il monastero era così ricco che le monache poterono permettersi di commissionare a Raffaello una pala d’altare, che poi lui non potè finire perché morì , ma che fu terminata da Giulio Romano e Giovanni Francesco Penni e che oggi si trova nella pinacoteca vaticana”. E ancora, sono in programma un convegno di studi sul monastero e alcuni eventi musicali. Per un anno da oggi inoltre, per volontà di Papa Francesco, si può lucrare l’indulgenza plenaria visitando la chiesa del monastero di Sant’Erminio, alle solite condizioni stabilite dalla Chiesa Cattolica.