I primi risultati degli esami autoptici sulla donna di 57 anni di origini sarde, morta all'inizio della settimana scorsa mentre era in cura presso un medico omeopata perugino, con un trattamento di agopuntura e digiuno terapia, depongono per un risultato che autorizza a pensare che sarà battaglia tra consulenti della Procura di Perugia e perito di parte.Sarebbe stato riscontrata una emorragia gastrica, un "sanguinanento" fatale per la donna, affetta da una forma di sclerosi multipla. Maria Carmela , questo il suo nome, si era rivolta al Dr Massimo Melelli Roia dopo aver consultato il sito internet del professionista perugino che basa la sua terapia non sui farmaci tradizionali, ma sul digiuno, di grande efficacia, sempre secondo la tesi del medico, per combattere gravi patologie, tra cui,appunto, la sclerosi.Intrapreso il viaggio della speranza, partendo dalla Sardegna, e preso alloggio con il marito in un residence nei pressi della zona dello stadio di Pian di Massiano, la donna aveva eseguito tutte le disposizioni del medico, salvo che le sue condizioni sono peggiorate fino ad arrivare in condizioni estreme al pronto soccorso dell'ospedale di Perugia, dopo una chiamata di emergenza al 118. Qualche tempo dopo il decesso Della donna il marito presentava denuncia alla Procura di Perugia e il sostituto procuratore Gemma Miliani, sulla base delle prime informazioni, disponeva l'autopsia motivando la richiesta con l'ipotesi di indagare il medico per omicidio colposo, medico che da più di due settimane teneva in cura la donna.I consulenti del magistrato e dell'indagato - Di Paoli e Scalise Pantuso - avrebbe trovato una convergenza sulla emorragia gastrica, cond causa della morte, ma la discussione - è prevedibile- verterà ora sul periodo di tempo in cui è insorta la lesione: precedente al trattamento del digiuno, oppure è stata determinata dal digiuno stesso? Intanto sono previsti altri esami sui prelievi effettuati durante l'autopsia, che aiuteranno gli esperti a dare notizie dettagliate al magistrato. La sensazione è che battaglia giudiziaria è solo all'inizio, ma il caso è destinato a tenere banco, tenuto anche conto del clamore suscitati dallo interesse del sistema mediatico, che ha visto impegnate diverse troupe televisive che stazionano a Perugia per dare conto di una morte che ha riaperto il dibattito sulla efficacia della medicina alternativa.