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    Venerdì 5 aprile, nella Sala XVII SETTEMBRE del Teatro Nuovo 'Gian Carlo Menotti' di Spoleto è stata eseguita la PASSIO SECUNDUM JOANNEM BWV 245 di Johann Sebastian Bach, nel 300° anno dalla sua prima esecuzione.

    Il “Concerto per la Pace”, iniziato alle ore 20.30, era inserito in 'Accade in primavera a Spoleto', il programma di eventi organizzati dal Comune di Spoleto con le associazioni e gli enti del territorio ed era promosso dalla Associazione Culturale “XI Canto”, l’Associazione Perer Pan, a cui andrà parte del ricavato, Umbria Wine Club ed in collaborazione con l'Accademia Hermans, Orchestra residente del Teatro Cucinelli a Solomeo di Corciano (PG).

    Il concerto ha visto protagonisti Carlo Putelli, tenore (Evangelista), Sergio Foresti, basso (Gesù), Lucia Casagrande Raffi, soprano, Lucia Napoli, mezzosoprano, Roberto Manuel Zangari, tenore, Federico Benetti, basso, il Coro Da Camera Canticum Novum e lAccademia Hermans, con il Maestro Fabio Ciofini alla Direzione.

    La prima esecuzione assoluta della Passione secondo Giovanni risale a venerdì 7 aprile 1724 presso la chiesa di San Nicola di Lipsia, città in cui l’anno precedente Bach aveva ricevuto l’incarico di Kantor per entrambe le chiese.

    In termini compositivi, la rigorosa compostezza di Giovanni viene tradotta da Bach attraverso diverse accortezze da esperto uomo di musica e di Chiesa qual era: privilegia i corali anziché le arie solistiche, in quanto aventi funzione di letture dogmatiche e comunitarie; l’organico è ristretto, come se questo testo sacro fosse destinato a un gruppo più intimo: all’evangelista e a Gesù si aggiungono altre quattro voci (soprano, contralto, tenore, baritono/basso), accompagnati dal coro e dall’orchestra d’archi, due flauti, due oboi, due viole d’amore e poche altre aggiunte.

    Nel concerto di venerdì 5 aprile, L’Accademia Hermans era compatta, affiatata e sicura sotto la guida del Maestro Fabio Ciofini. Grande intesa da parte di tutti i presenti in palcoscenico nel seguire una comune direzione musicale indicata dall’eccezionale espressività della mano del Direttore che si è mossa con grande consapevolezza in questa partitura.

    È sorprendente la bellezza di suono che possono raggiungere insieme strumenti che singolarmente hanno delle caratteristiche timbriche uniche e peculiari. Delicato ed incisivo il suono dell’orchestra, un suono capace di riempire tutta la sala con grande intensità, sala dall’acustica magnifica, resta il fatto che gli strumenti antichi utilizzati nascono per riverberare nelle chiese e quello sarebbe il luogo più idoneo.

CONCERTO PER LA PACE AL TEATRO NUOVO GIAN CARLO MENOTTI

Venerdì 5 aprile, nella Sala XVII SETTEMBRE del Teatro Nuovo 'Gian Carlo Menotti' di Spoleto è stata eseguita la PASSIO SECUNDUM JOANNEM BWV 245 di Johann Sebastian Bach, nel 300° anno dalla sua prima esecuzione.

Il “Concerto per la Pace”, iniziato alle ore 20.30, era inserito in 'Accade in primavera a Spoleto', il programma di eventi organizzati dal Comune di Spoleto con le associazioni e gli enti del territorio ed era promosso dalla Associazione Culturale “XI Canto”, l’Associazione Perer Pan, a cui andrà parte del ricavato, Umbria Wine Club ed in collaborazione con l'Accademia Hermans, Orchestra residente del Teatro Cucinelli a Solomeo di Corciano (PG).

Il concerto ha visto protagonisti Carlo Putelli, tenore (Evangelista), Sergio Foresti, basso (Gesù), Lucia Casagrande Raffi, soprano, Lucia Napoli, mezzosoprano, Roberto Manuel Zangari, tenore, Federico Benetti, basso, il Coro Da Camera Canticum Novum e lAccademia Hermans, con il Maestro Fabio Ciofini alla Direzione.

La prima esecuzione assoluta della Passione secondo Giovanni risale a venerdì 7 aprile 1724 presso la chiesa di San Nicola di Lipsia, città in cui l’anno precedente Bach aveva ricevuto l’incarico di Kantor per entrambe le chiese.

In termini compositivi, la rigorosa compostezza di Giovanni viene tradotta da Bach attraverso diverse accortezze da esperto uomo di musica e di Chiesa qual era: privilegia i corali anziché le arie solistiche, in quanto aventi funzione di letture dogmatiche e comunitarie; l’organico è ristretto, come se questo testo sacro fosse destinato a un gruppo più intimo: all’evangelista e a Gesù si aggiungono altre quattro voci (soprano, contralto, tenore, baritono/basso), accompagnati dal coro e dall’orchestra d’archi, due flauti, due oboi, due viole d’amore e poche altre aggiunte.

Nel concerto di venerdì 5 aprile, L’Accademia Hermans era compatta, affiatata e sicura sotto la guida del Maestro Fabio Ciofini. Grande intesa da parte di tutti i presenti in palcoscenico nel seguire una comune direzione musicale indicata dall’eccezionale espressività della mano del Direttore che si è mossa con grande consapevolezza in questa partitura.

È sorprendente la bellezza di suono che possono raggiungere insieme strumenti che singolarmente hanno delle caratteristiche timbriche uniche e peculiari. Delicato ed incisivo il suono dell’orchestra, un suono capace di riempire tutta la sala con grande intensità, sala dall’acustica magnifica, resta il fatto che gli strumenti antichi utilizzati nascono per riverberare nelle chiese e quello sarebbe il luogo più idoneo.

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