L’individuazione delle due varianti, inglese e brasiliana, nei tamponi analizzati dall’Istituto Superiore della Sanità ha portato la Regione Umbria ad adottare nuove misure di contenimento per le zone con la più alta incidenza di casi Covid. L’Umbria rimarrà in zona arancione anche nella prossima settimana ma per i territori più a rischio saranno adottate le misure previste per le zone rosse dal DPCM del 14 gennaio 2021.Le analisi sui campioni inviati all’ISS hanno evidenziato 18 casi di variante inglese (individuati nell’area di Bastia, di Perugia e del Trasimeno) e 12 casi di variante brasiliana (circoscritta ai cluster all’ospedale di Perugia). “La variante inglese - ha spiegato il Direttore Claudio Dario - ha un RT superiore di 0,8 rispetto al virus selvaggio (ovvero quello che finora ha circolato in Italia), di conseguenza gli interventi di mitigazione in atto sono meno efficaci e hanno attualmente un’incidenza dello 0,1% (novembre era del 70%)”.
Alla conferenza stampa ha preso parte anche Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, ha descritto le caratteristiche delle due varianti: quella brasiliana riduce la risposta vaccinale ma sembra essere presente al momento solo nei cluster ospedalieri; quella inglese ha una maggiore trasmissibilità ma risponde bene ai vaccini attualmente utilizzati. Rezza ha poi ricordato che il focolaio si estende in particolare tra l’area di Perugia e quella del Trasimeno, motivo per cui sono state allertate anche le zone limitrofe della Toscana.