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    ’inchiesta sugli appalti che ha scorsso la sanità umbra Riparte da un nuovo fascicolo e cinque nomi iscritti nel registro degli indagati  per corruzione e turbativa d'asta, una valanga di 'vecchie' intercettazioni da incastrare e almeno quattro testimoni

Perugia, inchiesta sanità: nuovo fascicolo con 5 indagati

L’inchiesta sugli appalti che ha scorsso la sanità umbra Riparte da un nuovo fascicolo e cinque nomi iscritti nel registro degli indagati  per corruzione e turbativa d'asta, una valanga di 'vecchie' intercettazioni da incastrare e almeno quattro testimoni.  Lo riporta questa mattina il quotidiano la Nazione in un articolo firmato da Erica Potini che sottolinea come nel fascicolo, sia tutto secretato, oltre a Daniele Torroni, nipote di emilio Duca, compaiono i riferimenti a b, c, e d. I cinque indagati per cui i pm Mario Formisano e Paolo Abbritti hanno disposto la creazione di un nuovo fascicolo di indagine sono l'ex manager della Servizi Associati, Reno Vitali (indagato della prima ora), l'ex direttore generale, Emilio Duca, l'ex direttore amministrativo Maurizio Valorosi, il dirigente Roberto Ambrogi (il primo che aveva ammesso di essersi piegato a passare le tracce dei concorsi), la dirigente Serena Zenzeri e la Cooperativa Servizi associati che aveva l'appalto in proroga per le pulizie al Santa Maria della Misericordia (fino a marzo 2020) e che è stata inserita come responsabile amministrativo (inbase alla legge 231 in materia) per un periodo tra il 2014 e il 2019. Spiega l'avvocato Giancarlo Viti legale della Cooperativa che, fino ad ora, non ha ricevuto alcun atto ufficiale in merito al procedimento in corso «il manager (Vitali) è stato allontanato per ragioni del tutto diverse e indipendenti.
    L'aggiudicazione di appalti da parte dell'Azienda ospedaliera di Perugia, come del resto tutti quelli a Servizi associati affidati da chiunque, si è sempre verificata nella massima trasparenza e nel rispetto della disciplina del settore».
   La Cooperativa si dice «disponibile a fornire la massima collaborazione collaborazione alla magistratura , così da dissipare ogni ombra ed evitare un inutile pregiudizio anche solo all'immagine della Cooperativa. La procura resta convinta che qualcuno svelò all'ex sottosegretario Gianpiero Bocci (a dibattimento per tre ipotesi di rivelazione nei confronti di altrettanti candidati ai concorsi) l'esistenza delle indagini in corso, la presenza delle cimici negli uffici dei direttori al Santa Maria della Misericordia e l'imminenza degli arresti.

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