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    La Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha inviato a Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione civile, e al Ministro Nello Musumeci la relazione in merito al sisma del 9 marzo scorso con riferimento a intensità, estensione, danni e interventi alla popolazione, al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale.

    Richiesta di 350 milioni al Governo - Quantificato in 350 milioni di euro l’importo complessivo degli interventi come specificato nella nota dell'Assemblea Legislativa in cui si fa riferimento all'incontro che si è tenuto venerdì tra la seconda Commissione presieduta da Valerio Mancini con il sindaco di Umbertide Carizia e l'assessore regionale Melasecche.

    Sfollati e danni strutturali - Dall'incontro in seconda Commissione  è emerso il quadro relativo delle centinaia  di persone sfollate (quai 700 tra Perugia e Umbertide). Come spiegato sempre nella nota,  l'esperienza e l’adeguamento normativo e strumentale conseguenti al terremoto del 2016 hanno portato ad avere 140 tecnici già abilitati a redigere le schede AeDes (agibilità e danno in emergenza sismica), necessarie per stilare relazioni dettagliate circa i danni prodotti dall’evento e per quantificare l’ammontare dei finanziamenti necessari. In seguito a questa ricognizione la Giunta regionale ha inviato al Dipartimento nazionale della protezione civile la richiesta di riconoscimento dello “stato di emergenza”.

    Più nello specifico sono 669 le persone complessivamente evacuate tra Umbertide e Perugia. A Umbertide dove la frazione di Pierantonio è stata la frazione più colpita con due scuole e la chiesa inagibilli insieme all'azzeramento delle attività commerciali del centro, risultano 428 le persone allontanate precauzionalmente dalla proprie case  per 217 nuclei familiari. Sono 103 gli edifici inagibili con danni gravi, 62 gli edifici inagibili con danni lievi o indotti e diverse attività commerciali/produttive sgombrate. Nel territorio perugino e in particolare per la frazione di Sant'Orfeto sono 241 gli sfollati per 114 famiglie mentre è stata certificata l'inagibilita per 194 edifici. 

    Cas e e ricostruzione - I 350 milioni stimati in questa fase iniziale dalla Regione sono  così ripartiti : 4 milioni per l’autonoma sistemazione; 9 milioni per il ripristino di beni culturali, chiese e cimiteri; 6 milioni per le scuole; 500 mila per la delocalizzazione delle aziende; 330 milioni per la ricostruzione. Di particolare importanza, è stato sottolineato, il fondo per il sostegno all’autonoma sistemazione, nell’ottica di evitare lo spostamento degli abitanti in altre aree, il conseguente spopolamento delle zone colpite e la perdita del senso di comunità. 

Sisma Alto Tevere: quasi 700 sfollati, relazione per lo stato di emergenza della Regione che chiede 350 milioni al Governo

La Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha inviato a Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione civile, e al Ministro Nello Musumeci la relazione in merito al sisma del 9 marzo scorso con riferimento a intensità, estensione, danni e interventi alla popolazione, al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale.


Richiesta di 350 milioni al Governo - Quantificato in 350 milioni di euro l’importo complessivo degli interventi come specificato nella nota dell'Assemblea Legislativa in cui si fa riferimento all'incontro che si è tenuto venerdì tra la seconda Commissione presieduta da Valerio Mancini con il sindaco di Umbertide Carizia e l'assessore regionale Melasecche.

Sfollati e danni strutturali - Dall'incontro in seconda Commissione  è emerso il quadro relativo delle centinaia  di persone sfollate (quai 700 tra Perugia e Umbertide). Come spiegato sempre nella nota,  l'esperienza e l’adeguamento normativo e strumentale conseguenti al terremoto del 2016 hanno portato ad avere 140 tecnici già abilitati a redigere le schede AeDes (agibilità e danno in emergenza sismica), necessarie per stilare relazioni dettagliate circa i danni prodotti dall’evento e per quantificare l’ammontare dei finanziamenti necessari. In seguito a questa ricognizione la Giunta regionale ha inviato al Dipartimento nazionale della protezione civile la richiesta di riconoscimento dello “stato di emergenza”.

Più nello specifico sono 669 le persone complessivamente evacuate tra Umbertide e Perugia. A Umbertide dove la frazione di Pierantonio è stata la frazione più colpita con due scuole e la chiesa inagibilli insieme all'azzeramento delle attività commerciali del centro, risultano 428 le persone allontanate precauzionalmente dalla proprie case  per 217 nuclei familiari. Sono 103 gli edifici inagibili con danni gravi, 62 gli edifici inagibili con danni lievi o indotti e diverse attività commerciali/produttive sgombrate. Nel territorio perugino e in particolare per la frazione di Sant'Orfeto sono 241 gli sfollati per 114 famiglie mentre è stata certificata l'inagibilita per 194 edifici. 

Cas e e ricostruzione - I 350 milioni stimati in questa fase iniziale dalla Regione sono  così ripartiti : 4 milioni per l’autonoma sistemazione; 9 milioni per il ripristino di beni culturali, chiese e cimiteri; 6 milioni per le scuole; 500 mila per la delocalizzazione delle aziende; 330 milioni per la ricostruzione. Di particolare importanza, è stato sottolineato, il fondo per il sostegno all’autonoma sistemazione, nell’ottica di evitare lo spostamento degli abitanti in altre aree, il conseguente spopolamento delle zone colpite e la perdita del senso di comunità. 

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